COSTRUZIONE DI UNA CANDELA GIAPPONESE E PATTERNS SIGNIFICATIVI

È importante acquisire una buona comprensione su come viene costruita una singola candela giapponese. Ogni candela mostra una rappresentazione visiva che informa su come il prezzo si stia comportando durante il periodo di tempo selezionato.

Ogni candela comprende quattro componenti principali.

Il prezzo massimo

Il prezzo di chiusura

Il prezzo minimo

Il prezzo di apertura.

L’intervallo tra il prezzo di chiusura e quello di apertura è chiamato ‘Real Body’ di una candela. Quando il colore del ‘Real Body’ è bianco, o comunque chiaro, rappresenta situazioni di trading in cui il prezzo di chiusura è più in alto del suo valore di apertura. In questo caso il risultato è rialzista. Il seguente diagramma rappresenta varie candele rialziste.

Candele rialziste

Candele rialziste

La distanza tra il prezzo di chiusura e il prezzo massimo è chiamata “stoppino“, mentre la distanza tra il prezzo di apertura e il prezzo minimo è chiamata “coda“.

Quando il Real Body è nero, oppure di colore scuro, allora la candela sta mostrando un’azione ribassista perché il prezzo di chiusura è più basso del suo valore di apertura. Il seguente diagramma illustra alcune candele ribassiste.

Candele ribassiste

Candele ribassiste

Forme di candele singole:

La forma di una candela singola può assumere molte varianti, ognuna con la sua interpretazione.

Ecco alcune delle più note:

Hammer

Il pattern hammer è formato da un corpo corto con un lungo stoppino inferiore, e si trova al fondo di una tendenza al ribasso.

Un hammer mostra che, anche in presenza di pressioni di vendita durante il giorno, alla fine una forte spinta di acquisto ha riportato il prezzo al rialzo. Il colore del corpo può variare, ma gli hammer verdi indicano sempre un mercato “toro” più forte di quelli rossi.

Hammer

Inverse hammer

Simile al precedente è un pattern rialzista, conosciuto come hammer invertito. L’unica differenza è che lo stoppino superiore è lungo, mentre quello inferiore è corto.

Indica una pressione di acquisto seguita da una pressione di vendita, non abbastanza forte da far scendere il prezzo del mercato. L’hummer inverso suggerisce che i compratori potrebbero avere presto il controllo del mercato.

Inverse hammer

Bullish engulfing

Il pattern bullish engulfing è formato da due candele. La prima candela è un breve corpo rosso che viene completamente inghiottito da una candela verde più grande.

Anche se il secondo giorno apre più in basso del primo, il mercato rialzista spinge il prezzo verso l’alto, culminando in una vittoria per i compratori.

Bullish engulfing

Piercing line

La piercing line è anche un pattern a due candele, composto da una lunga candela rossa seguita da una lunga candela verde.

Di solito c’è un gap significativo verso il basso tra il prezzo di chiusura della prima candela e l’apertura della candela verde. Indica una forte pressione di acquisto, poiché il prezzo viene spinto fino o sopra il prezzo medio del giorno precedente.

Piercing line

Three white soldiers

Il pattern three white soldiers si concretizza in tre giorni. Consiste in lunghe candele verdi (o bianche) consecutive con piccoli stoppini, che si aprono e chiudono progressivamente più in alto del giorno precedente.

Si tratta di un segnale rialzista molto forte che si verifica dopo una tendenza al ribasso, e mostra un costante avanzamento della pressione di acquisto.

Three white soldiers

Sei pattern di candele ribassiste

I pattern di candele ribassiste di solito si formano dopo una tendenza al rialzo e segnalano un punto di resistenza. Il forte pessimismo sul prezzo di mercato spesso induce i traders a chiudere le loro posizioni “lunghe” e ad aprire una posizione “corta” per approfittare del possibile calo del prezzo.

Hanging man

L’hanging man è l’equivalente ribassista di un martello; ha la stessa forma ma si forma alla fine di un trend rialzista.

Indica che c’è stato un significativo sell-off durante la giornata, ma che i compratori sono stati in grado di spingere il prezzo verso l’alto. Il grande sell-off è spesso visto come un’indicazione che i “tori” stanno perdendo il controllo del mercato.

Hanging man

Shooting star

La shooting star ha la stessa forma del martello invertito, ma si forma in una tendenza al rialzo: ha un piccolo corpo inferiore e un lungo stoppino superiore.

Di solito, il mercato si aprirà con un gap leggermente più alto all’apertura e raggiungerà un massimo intraday prima di chiudere ad un prezzo appena sopra l’apertura – come una stella che cade a terra.

Shooting star

Bearish engulfing

Un pattern bearish engulfing si verifica alla fine di un trend rialzista. La prima candela ha un piccolo corpo verde che viene inghiottito da una successiva lunga candela rossa.

Mostra un picco o un rallentamento del movimento dei prezzi ed è un segno di un imminente ribasso del mercato. Più in basso va la seconda candela, più è probabile che la tendenza sia significativa.

Bearish engulfing

Evening star

L’evening star è un pattern a tre candele ed è l’equivalente della stella del mattino rialzista. È formato da una candela corta inserita tra una lunga candela verde e una grande candela rossa.

Indica l’inversione di una tendenza al rialzo ed è particolarmente forte quando la terza candela cancella i guadagni della prima candela.

Evening star

Three black crows

Il pattern three black crows comprende tre lunghe candele rosse consecutive con stoppini corti o inesistenti. Ogni sessione si apre ad un prezzo simile a quello del giorno precedente, ma le pressioni di vendita spingono il prezzo sempre più in basso ad ogni chiusura.

I traders interpretano questo pattern come l’inizio di una tendenza ribassista, dato che i venditori hanno superato i compratori durante tre giorni di trading successivi.

Three black crows

Dark cloud cover

Il pattern candlestick dark cloud cover indica un’inversione ribassista – una nuvola nera sopra l’ottimismo del giorno precedente. Comprende due candele: una candela rossa che apre sopra il precedente corpo verde e chiude sotto il suo punto medio.

Segnala che gli “orsi” hanno preso il controllo della sessione, spingendo il prezzo nettamente più in basso. Se gli stoppini delle candele sono corti suggerisce che la tendenza al ribasso è stata estremamente decisiva.

Dark cloud cover

Quattro patterns di continuazione

Se un pattern a candela non indica un cambiamento nella direzione del mercato, è noto come pattern di continuazione. Questi possono aiutare i traders a identificare un periodo di riposo nel mercato, quando c’è indecisione del mercato o un movimento di prezzo neutrale.

Doji

Quando l’apertura e la chiusura di un mercato sono quasi allo stesso prezzo, la candela assomiglia a una croce o a un segno “più”.

Questo modello di doji trasmette una lotta tra acquirenti e venditori dove nessuna delle parti prevale. Da solo un doji è un segnale neutrale, ma può essere trovato in modelli di inversione come la stella del mattino rialzista oppure la stella della sera ribassista.

Doji

Spinning top

Il pattern spinning top ha un corpo corto centrato tra stoppini di uguale lunghezza. Il pattern mostra un’indecisione nel mercato, che non si esplica in alcun cambiamento significativo nel prezzo: i “tori” hanno mandato il prezzo più in alto, mentre gli “orsi” lo hanno spinto di nuovo in basso. Gli spinning top spesso sono interpretate come un periodo di consolidamento, o di riposo, a seguito di un trend rialzista o ribassista significativo.

Di per sé lo spinning è un segnale relativamente neutro, ma può essere interpretato come un segno di cambiamento, in quanto indica che l’attuale pressione del mercato sta perdendo il controllo.

Spinning

Falling three methods

I pattern falling three methods sono utilizzati per prevedere la continuazione di una tendenza corrente ribassista.

Il pattern ribassista è chiamato ‘falling three methods’. È formato da un lungo corpo rosso, seguito da tre piccoli corpi verdi e da un altro corpo rosso – le candele verdi sono tutte contenute nella gamma dei corpi ribassisti. Mostra ai trader che i “tori” non hanno abbastanza forza per invertire la tendenza.

Falling three methods

Rising three methods

L’opposto è vero per il modello rialzista, chiamato il modello a candela ‘rising three methods’. Si compone di tre rossi corti inseriti nella gamma di due verdi lunghi. Il modello mostra ai traders che, nonostante una certa pressione di vendita, i compratori stanno mantenendo il controllo del mercato.

Rising three methods

Breve storia delle Candele Giapponesi

La teoria e i concetti fondamentali alla base delle candlestick giapponesi sono stati ideati più di trecento anni fa da un commerciante di riso di nome Sokyu Honma (1716-1803) che visse a Sakata, in Giappone.

Sokyu Honma fece studi approfonditi sui movimenti dei prezzi delle materie prime, in particolare del riso. Questi studi gli permisero di identificare dei modelli di formazione dei prezzi nelle transazioni quotidiane con le quali fu in grado di produrre una strategia commerciale molto efficiente che gli consentì di raggiungere lauti guadagni.

Tale fu il suo successo che Sokyu Honma raggiunse il rango di Samurai onorario e quello governativo di consulente finanziario. Scrisse anche un libro nel 1755 chiamato “Fontana d’oro – il record di denaro delle tre scimmie”, in cui dettagliò le sue scoperte e le sue osservazioni sulla psicologia del trading. Ancor prima delle candlestick, Sokyu produsse la sua famosa Costituzione di Sakata, in cui dettagliò i metodi e le regole poste alla base delle sue tecniche di trading di successo.

Man mano che la popolarità delle candlestick cresceva, Sokyu produsse i suoi famosi Cinque metodi di Sakata, fondendo la sua Costituzione con i nuovi concetti dei grafici a candele. Sia la sua Costituzione che i Cinque Metodi portano il nome del suo luogo di nascita, cioè Sakata.

Il numero tre era considerato un simbolo mistico nella storia culturale giapponese perché era considerato benedetto dal potere divino. Sia la Costituzione Sakata che i Cinque Metodi Sakata erano intensamente basati su questo numero ed è per questo che sono stati così venerati nel corso della storia. Poiché la presenza del numero tre era così diffusa in tutti i Cinque Metodi di Sakata, questa tecnica era spesso preceduta dal termine “San”, che è giapponese per il numero “tre“.

È possibile acquisire una comprensione più profonda della potenza del numero tre se si studiano i componenti principali dei cinque metodi Sakata. Questi erano:

1. Le “Tre Montagne” o “Sanzan” che raffiguravano pattern simili ai moderni “Testa e spalle”.

2. I «Tre fiumi» o «Sansen», che erano indicativi dello spostamento di potere tra le due forze di mercato della vendita e dell’acquisto.

3. Le “Tre lacune” o “Sanku“, che hanno identificato punti di saturazione o esaurimento nella direzione della tendenza attuale e, in quanto tali, sono state considerate come un previsionale di potenziali inversioni.

4. Le “Tre linee parallele” o “Sanpei“, che rappresentavano un modello di della tendenza attuale.

5. I “Tre metodi” o “Sanpo“, che sono ancora indicatori della continuazione dell’attuale forza di mercato.

Tutto ciò ci fa rendere conto come Sokyu Honma fosse un individuo straordinario, se non addirittura un genio del trading. I suoi concetti e le sue tecniche hanno resistito alla prova del tempo e ancora oggi sono utilizzati da molti esperti moderni. Centinaia di anni dopo al trader Steve Nison

è stato attribuito il merito di aver portato i candlestick alla ribalta nel mondo occidentale e nel moderno studio di analisi tecnica. Nison ha scritto il libro “Japanese Candlestick Charting Techniques” nel 1991 ed è considerato una delle principali autorità sulla ricerca e la strategia di trading a candele, nel mondo occidentale.

Introduzione all’analisi tecnica

Cos’è l’analisi tecnica?

L’analisi tecnica è una disciplina utilizzata per valutare le opportunità di trading, analizzando il movimento dei prezzi e il volume collegato.

A differenza dell’analisi fondamentale, che cerca di valutare il valore di un titolo sulla base dei risultati di business come vendite e guadagni, l’analisi tecnica si concentra sullo studio dell’andamento dei prezzi e del volume.

L’utilizzo dell’analisi tecnica è per lo più finalizzata a generare segnali di trading.

L’analisi tecnica può essere utilizzata su qualsiasi titolo che abbia dati storici. Ciò include azioni, futures, materie prime, reddito fisso, valute e altri titoli. Questa sua flessibilità d’impiego ne spiega in parte il suo successo. Ulteriore aspetto positivo, a differenza dell’analisi fondamentale, non richiede un precedente percorso formativo in materie finanziarie o aziendalistiche.

Le basi dell’analisi tecnica

L’analisi tecnica è stata introdotta per la prima volta da Charles Dow e dalla sua Teoria sul finire del 1800.

Successivamente diversi ricercatori hanno contribuito ulteriormente ad estendere i concetti della Teoria di Dow, contribuendo ad approfondirne la base.

Ad oggi, l’analisi tecnica si è evoluta fino a comprendere centinaia di modelli e segnali sviluppati in anni di ricerca.

L’analisi tecnica opera partendo dal presupposto che l’attività di trading passata e le variazioni di prezzo di un titolo possono essere indicatori dei futuri movimenti di prezzo del titolo stesso, se abbinati ad adeguate regole operative.

Gli analisti professionisti spesso utilizzano l’analisi tecnica in combinazione con altre forme di ricerca.

 I traders retails possono prendere decisioni basate esclusivamente sui grafici dei prezzi di un titolo e su statistiche simili, ma gli analisti azionari di alto livello raramente limitano la loro ricerca alla sola analisi fondamentale o tecnica.

I presupposti dell’analisi tecnica

I metodi più utilizzati per analizzare i titoli e prendere decisioni di investimento sono l’analisi fondamentale e l’analisi tecnica.

L’analisi fondamentale consiste nell’analizzare il bilancio di un’azienda per determinare il fair value dell’attività, mentre l’analisi tecnica presuppone che il prezzo di un titolo rifletta già tutte le informazioni disponibili al pubblico e si concentri invece sull’analisi statistica dei movimenti dei prezzi.

L’analisi tecnica cerca di capire il sentimento del mercato che sta dietro all’andamento dei prezzi cercando modelli e tendenze piuttosto che analizzare gli attributi fondamentali di un titolo.

Charles Dow pubblicò una serie di editoriali che discussero la teoria dell’analisi tecnica. I suoi scritti includevano ipotesi di base che hanno contribuito a costituire il quadro di riferimento per il trading.

               Gli analisti tecnici ritengono che tutto, dai fondamenti di un’azienda ai fattori di mercato in senso lato fino alla psicologia di mercato, sia già quotato in borsa. Questo punto di vista è congruente con l’ipotesi dei mercati efficienti che presuppone una conclusione simile sui prezzi.

 L’unica cosa che rimane da fare è quindi l’analisi dei movimenti dei prezzi, che gli analisti tecnici considerano come il prodotto della domanda e dell’offerta di un determinato titolo sul mercato.

Il prezzo si muove nelle tendenze

Gli analisti tecnici si aspettano che i prezzi, anche in movimenti casuali del mercato, mostrino tendenze indipendentemente dal time frame osservato. In altre parole, è più probabile che il prezzo di un’azione continui un trend passato piuttosto che si muova in modo irregolare. Molte strategie di trading si basano su questo presupposto.

La storia tende a ripetersi

Gli analisti tecnici ritengono che la storia tenda a ripetersi. La natura ripetitiva dei movimenti dei prezzi è spesso attribuita alla psicologia del mercato, che tende ad essere molto prevedibile sulla base di emozioni come la paura o l’eccitazione. L’analisi tecnica utilizza modelli grafici per analizzare queste emozioni e i successivi movimenti del mercato per capire le tendenze. Anche se molte forme di analisi tecnica sono state elaborate da oltre 100 anni sono ancora ritenute rilevanti perché illustrano modelli nei movimenti dei prezzi che spesso si ripetono.

Come si usa l’analisi tecnica

L’analisi tecnica cerca di prevedere il movimento dei prezzi di quasi tutti gli strumenti negoziabili che sono generalmente soggetti alle forze della domanda e dell’offerta, comprese le azioni, le obbligazioni, i futures, le commodities e le coppie di valute.

Quindi possiamo considerare l’analisi tecnica come lo studio delle forze della domanda e dell’offerta che si riflettono nei movimenti dei prezzi di mercato di un titolo. L’analisi tecnica si applica più comunemente alle variazioni di prezzo, ma alcuni analisti tengono traccia di numeri diversi dal semplice prezzo, come ad esempio il volume delle negoziazioni.

In tutto il settore ci sono centinaia di modelli e segnali che sono stati sviluppati dai ricercatori per supportare il trading di analisi tecniche. Gli analisti hanno anche sviluppato numerosi tipi di sistemi di trading per aiutarli a prevedere e effettuare operazioni. Alcuni indicatori sono focalizzati principalmente sull’identificazione dell’attuale tendenza del mercato, incluse le aree di supporto e resistenza, mentre altri sono focalizzati sulla determinazione della forza di una tendenza e sulla probabilità della sua continuazione. Gli indicatori tecnici e i modelli grafici comunemente utilizzati includono linee di tendenza, canali, medie mobili e indicatori di momentum.

In generale, gli analisti tecnici esaminano i seguenti tipi generali di indicatori:

– Tendenze dei prezzi

– Schemi grafici

– Indicatori di volume e di slancio

– Oscillatori

– Medie mobili

– Livelli di supporto e resistenza

La differenza tra analisi tecnica e analisi fondamentale

L’analisi fondamentale e l’analisi tecnica, le principali scuole di pensiero quando si tratta di avvicinarsi ai mercati, sono agli estremi opposti. Entrambi i metodi sono utilizzati per la ricerca e la previsione dell’andamento futuro dei prezzi delle azioni e, come ogni strategia o filosofia d’investimento, hanno entrambi i loro sostenitori e avversari.

L’analisi fondamentale è un metodo per valutare i titoli cercando di misurare il valore intrinseco di un’azione. Gli analisti fondamentali studiano tutto, dalle condizioni generali dell’economia e dell’industria alla condizione finanziaria e alla gestione delle aziende. Guadagni, spese, attività e passività sono tutte caratteristiche importanti per gli analisti fondamentali.

L’analisi tecnica si differenzia dall’analisi fondamentale in quanto il prezzo e il volume del titolo sono gli unici input. L’assunto di base è che tutti i fondamentali noti vengono considerati nel prezzo; non è quindi necessario prestare molta attenzione ad essi. Gli analisti tecnici non cercano di misurare il valore intrinseco di un titolo, ma utilizzare invece i grafici delle azioni per identificare modelli e tendenze che suggeriscono ciò che un titolo farà in futuro.

Limitazioni dell’analisi tecnica

Alcuni analisti e ricercatori accademici si aspettano che l’ipotesi della efficienza del mercato (efficient market hypotesis) dimostri perché non dovrebbero aspettarsi che le informazioni utilizzabili siano contenute nei dati storici sui prezzi e sui volumi. Tuttavia, con lo stesso ragionamento, nemmeno i fondamenti del business dovrebbero fornire informazioni utilizzabili. Questi punti di vista sono noti come la forma debole e semi-forte dell’efficient market hypotesis.

Un’altra critica all’analisi tecnica è che la storia non si ripete esattamente, per cui lo studio dei modelli di prezzo è di dubbia importanza e può essere ignorato. I prezzi sembrano essere meglio modellati assumendo un successivo movimento casuale dei prezzi (random walk theory).

Una terza critica all’analisi tecnica è che in alcuni casi funziona, ma solo perché costituisce una profezia che si auto avvera. Ad esempio, molti trader tecnici inseriranno un ordine stop-loss al di sotto della media mobile di 200 giorni di una certa azienda. Se un gran numero di trader lo ha fatto e le azioni raggiungono questo prezzo, ci sarà un gran numero di ordini di vendita, che spingerà le azioni verso il basso, confermando il movimento dei trader previsto.

In seguito, altri trader vedranno il prezzo diminuire e venderanno anche le loro posizioni, rafforzando la forza della tendenza. Questa pressione di vendita a breve termine può essere considerata auto avverante, ma avrà poca influenza su dove il prezzo dell’asset sarà tra settimane o mesi. In sintesi, se un numero sufficiente di persone utilizza gli stessi segnali, potrebbero causare il movimento predetto dal segnale, ma nel lungo periodo questo unico gruppo di trader non può guidare il prezzo.

La differenza tra analisi tecnica e analisi fondamentale 3° parte

L’analisi fondamentale e l’analisi tecnica, le principali scuole di pensiero quando si tratta di avvicinarsi ai mercati, sono agli estremi opposti. Entrambi i metodi sono utilizzati per la ricerca e la previsione dell’andamento futuro dei prezzi delle azioni e, come ogni strategia o filosofia d’investimento, hanno entrambi i loro sostenitori e avversari.

L’analisi fondamentale è un metodo per valutare i titoli cercando di misurare il valore intrinseco di un’azione. Gli analisti fondamentali studiano tutto, dalle condizioni generali dell’economia e dell’industria alla condizione finanziaria e alla gestione delle aziende. Guadagni, spese, attività e passività sono tutte caratteristiche importanti per gli analisti fondamentali.

L’analisi tecnica si differenzia dall’analisi fondamentale in quanto il prezzo e il volume del titolo sono gli unici input. L’assunto di base è che tutti i fondamentali noti vengono considerati nel prezzo; non è quindi necessario prestare molta attenzione ad essi. Gli analisti tecnici non cercano di misurare il valore intrinseco di un titolo, ma utilizzare invece i grafici delle azioni per identificare modelli e tendenze che suggeriscono ciò che un titolo farà in futuro.

Limitazioni dell’analisi tecnica

Efficient Market Hypotesis

Alcuni analisti e ricercatori accademici si aspettano che l’ipotesi della efficienza del mercato (efficient market hypotesis) dimostri perché non dovrebbero aspettarsi che le informazioni utilizzabili siano contenute nei dati storici sui prezzi e sui volumi. Tuttavia, con lo stesso ragionamento, nemmeno i fondamenti del business dovrebbero fornire informazioni utilizzabili. Questi punti di vista sono noti come la forma debole e semi-forte dell’efficient market hypotesis.

Random Walk Theory

Un’altra critica all’analisi tecnica è che la storia non si ripete esattamente, per cui lo studio dei modelli di prezzo è di dubbia importanza e può essere ignorato. I prezzi sembrano essere meglio modellati assumendo un successivo movimento casuale dei prezzi (random walk theory).

Una terza critica all’analisi tecnica è che in alcuni casi funziona, ma solo perché costituisce una profezia che si auto avvera. Ad esempio, molti trader tecnici inseriranno un ordine stop-loss al di sotto della media mobile di 200 giorni di una certa azienda. Se un gran numero di trader lo ha fatto e le azioni raggiungono questo prezzo, ci sarà un gran numero di ordini di vendita, che spingerà le azioni verso il basso, confermando il movimento dei trader previsto.

In seguito, altri trader vedranno il prezzo diminuire e venderanno anche le loro posizioni, rafforzando la forza della tendenza. Questa pressione di vendita a breve termine può essere considerata auto avverante, ma avrà poca influenza su dove il prezzo dell’asset sarà tra settimane o mesi. In sintesi, se un numero sufficiente di persone utilizza gli stessi segnali, potrebbero causare il movimento predetto dal segnale, ma nel lungo periodo questo unico gruppo di trader non può guidare il prezzo.

Vi sono altri modi per approcciarsi al mercato azionario …. li vedremo in seguito …

Cos’è l’analisi tecnica? 2° parte

 Il prezzo si muove nelle tendenze

Gli analisti tecnici si aspettano che i prezzi, anche in movimenti casuali del mercato, mostrino tendenze indipendentemente dal time frame osservato. In altre parole, è più probabile che il prezzo di un’azione continui un trend passato piuttosto che si muova in modo irregolare. Molte strategie di trading si basano su questo presupposto.

La storia tende a ripetersi

Gli analisti tecnici ritengono che la storia tenda a ripetersi. La natura ripetitiva dei movimenti dei prezzi è spesso attribuita alla psicologia del mercato, che tende ad essere molto prevedibile sulla base di emozioni come la paura o l’eccitazione. L’analisi tecnica utilizza modelli grafici per analizzare queste emozioni e i successivi movimenti del mercato per capire le tendenze. Anche se molte forme di analisi tecnica sono state elaborate da oltre 100 anni sono ancora ritenute rilevanti perché illustrano modelli nei movimenti dei prezzi che spesso si ripetono.

Come si usa l’analisi tecnica

L’analisi tecnica cerca di prevedere il movimento dei prezzi di quasi tutti gli strumenti negoziabili che sono generalmente soggetti alle forze della domanda e dell’offerta, comprese le azioni, le obbligazioni, i futures, le commodities e le coppie di valute.

Quindi possiamo considerare l’analisi tecnica come lo studio delle forze della domanda e dell’offerta che si riflettono nei movimenti dei prezzi di mercato di un titolo. L’analisi tecnica si applica più comunemente alle variazioni di prezzo, ma alcuni analisti tengono traccia di numeri diversi dal semplice prezzo, come ad esempio il volume delle negoziazioni.

In tutto il settore ci sono centinaia di modelli e segnali che sono stati sviluppati dai ricercatori per supportare il trading di analisi tecniche. Gli analisti hanno anche sviluppato numerosi tipi di sistemi di trading per aiutarli a prevedere e effettuare operazioni. Alcuni indicatori sono focalizzati principalmente sull’identificazione dell’attuale tendenza del mercato, incluse le aree di supporto e resistenza, mentre altri sono focalizzati sulla determinazione della forza di una tendenza e sulla probabilità della sua continuazione. Gli indicatori tecnici e i modelli grafici comunemente utilizzati includono linee di tendenza, canali, medie mobili e indicatori di momentum.

In generale, gli analisti tecnici esaminano i seguenti tipi generali di indicatori:

– Tendenze dei prezzi

– Schemi grafici

– Indicatori di volume e di slancio

– Oscillatori

– Medie mobili

– Livelli di supporto e resistenza

Fine 2° parte

Cos’è l’analisi tecnica? 1° parte

L’analisi tecnica è una disciplina utilizzata per valutare le opportunità di trading, analizzando il movimento dei prezzi e il volume collegato.

A differenza dell’analisi fondamentale, che cerca di valutare il valore di un titolo sulla base dei risultati di business come vendite e guadagni, l’analisi tecnica si concentra sullo studio dell’andamento dei prezzi e del volume.

L’utilizzo dell’analisi tecnica è per lo più finalizzata a generare segnali di trading.

L’analisi tecnica può essere utilizzata su qualsiasi titolo che abbia dati storici. Ciò include azioni, futures, materie prime, reddito fisso, valute e altri titoli. Questa sua flessibilità d’impiego ne spiega in parte il suo successo. Ulteriore aspetto positivo, a differenza dell’analisi fondamentale, non richiede un precedente percorso formativo in materie finanziarie o aziendalistiche.

Le basi dell’analisi tecnica

L’analisi tecnica è stata introdotta per la prima volta da Charles Dow e dalla sua Teoria sul finire del 1800.

Charles Dow

Successivamente diversi ricercatori hanno contribuito ulteriormente ad estendere i concetti della Teoria di Dow, contribuendo ad approfondirne la base.

Ad oggi, l’analisi tecnica si è evoluta fino a comprendere centinaia di modelli e segnali sviluppati in anni di ricerca.

L’analisi tecnica opera partendo dal presupposto che l’attività di trading passata e le variazioni di prezzo di un titolo possono essere indicatori dei futuri movimenti di prezzo del titolo stesso, se abbinati ad adeguate regole operative.

Gli analisti professionisti spesso utilizzano l’analisi tecnica in combinazione con altre forme di ricerca.

 I traders retails possono prendere decisioni basate esclusivamente sui grafici dei prezzi di un titolo e su statistiche simili, ma gli analisti azionari di alto livello raramente limitano la loro ricerca alla sola analisi fondamentale o tecnica.

I presupposti dell’analisi tecnica

I metodi più utilizzati per analizzare i titoli e prendere decisioni di investimento sono l’analisi fondamentale e l’analisi tecnica.

L’analisi fondamentale consiste nell’analizzare il bilancio di un’azienda per determinare il fair value dell’attività, mentre l’analisi tecnica presuppone che il prezzo di un titolo rifletta già tutte le informazioni disponibili al pubblico e si concentri invece sull’analisi statistica dei movimenti dei prezzi.

L’analisi tecnica cerca di capire il sentimento del mercato che sta dietro all’andamento dei prezzi cercando modelli e tendenze piuttosto che analizzare gli attributi fondamentali di un titolo.

Charles Dow pubblicò una serie di editoriali che discussero la teoria dell’analisi tecnica. I suoi scritti includevano ipotesi di base che hanno contribuito a costituire il quadro di riferimento per il trading.

               Gli analisti tecnici ritengono che tutto, dai fondamenti di un’azienda ai fattori di mercato in senso lato fino alla psicologia di mercato, sia già quotato in borsa. Questo punto di vista è congruente con l’ipotesi dei mercati efficienti che presuppone una conclusione simile sui prezzi.

 L’unica cosa che rimane da fare è quindi l’analisi dei movimenti dei prezzi, che gli analisti tecnici considerano come il prodotto della domanda e dell’offerta di un determinato titolo sul mercato.

Fine 1° parte

Spot o Forward?

Continuiamo il nostro excursus sui contratti futures e questa volta poniamo l’attenzione sulla differenza tra il prezzo Spot, o a pronti, e il prezzo dei futures.

Sia i prezzi spot che i prezzi futures rappresentano i valori di un contratto, ma è la sua sostanza che differisce enormemente.

Il prezzo spot, o a pronti, è il prezzo attuale per l’acquisto immediato, il pagamento e la consegna di una particolare merce ora.

Il prezzo a termine, o futuro, invece rappresenta la transazione di una merce che avverrà, appunto, in futuro.

Il prezzo dei futures, quindi, blocca il costo di una merce per una sua consegna in una successiva data.

La differenza tra prezzo spot e futures? è la “base”!

Le principali differenze tra i prezzi a pronti delle materie prime e i prezzi a termine sono riferibili, principalmente, alle date di scadenza.

Ovviamente, in genere, i prezzi spot e futures non coincidono, perché il prezzo dei futures include, oltre il valore della merce (prezzo attuale o prezzo spot) anche i costi di stoccaggio, assicurazione, interessi e altre spese accessorie. Ma non è automatico che il prezzo futures sia sempre più alto dello spot, perché, anche se si aggiungono costi accessori, il valore della merce, fino alla data di scadenza, per la legge della domanda e dell’offerta, subisce delle oscillazioni che lo potrebbero anche far scendere rispetto al valore attuale.

Quindi con il prezzo spot noi compriamo una merce oggi. Con il futures blocchiamo il prezzo per la consegna della merce ad una scadenza stabilita.

Ovviamente valutare l’andamento dello spread tra prezzo spot e futures è di vitale importanza per tutti gli operatori di mercato. Ma questo sarà oggetto di un particolare approfondimento.

Importante! Non è sempre vero che il prezzo futures sia necessariamente superiore al prezzo spot perché le aspettative su domanda e offerta del bene potrebbero causare una caduta del prezzo futures. Se la caduta della domanda è particolarmente accentuata potremmo avere anche un prezzo negativo, come successo di recente con il future sul petrolio.

Gli attori del mercato futures sono, principalmente, gli speculatori e i reali acquirenti delle merci trattate.

I primi sono nel mercato per trarre vantaggio dalle variazioni dei prezzi del contratto, ma non sono interessati alla consegna della merce.

I produttori e gli acquirenti del bene sono invece mossi dal desiderio di bloccare il prezzo in vista della programmazione della produzione.

Ulteriori approfondimenti sul funzionamento dei futures , a fine speculativo, saranno oggetto di diversa e approfondita trattazione in un secondo momento.