Oggi riflettori puntati sui dati delle scorte di petrolio negli US .
Cosa ha spinto così in basso il prezzo del petrolio?
Il 20 aprile i futures sul petrolio greggio degli Stati Uniti sono diventati negativi per la prima volta nella storia, concludendo la giornata ad un sorprendente meno 37,63 dollari al barile a seguito delle numerose vendite da parte dei traders per il rapido riempimento dello spazio nello stoccaggio chiave presso Cushing, Oklahoma.
Anche il Brent crude, punto di riferimento internazionale, è crollato. Ma in questo caso non si è verificato in modo disastroso grazie ai maggiori spazi di stoccaggio.
Il contratto WTI di maggio è sceso di 55,90 dollari, con un prezzo finale di – 37,63 dollari al barile dopo aver toccato il minimo storico di -40,32 dollari.
Il Brent è sceso di 2,51 dollari, per stabilirsi a 25,57 dollari al barile.
Il contratto WTI di giugno ha avuto maggiori scambi, cosi da raggiungere il livello molto più alto di 20,43 dollari. Ad un certo punti si è addirittura avuto un allargamento dello spread dei contratti tra maggio e giugno pari a 60,76 dollari, il più ampio della storia per due contratti mensili più vicini.
Il motivo di questo disastro nel mercato del greggio è sicuramente imputabile al crollo della domanda fisica di greggio, che si è prosciugata per il lock down a cui sono stati costretti miliardi di persone in applicazione delle misure di contenimento del Covid-19, creando, di contro, un eccesso di offerta globale.
Quando un contratto futures scade, i traders devono decidere se prendere in consegna il petrolio, nel vero senso della parola, o, se eseguire il “roll-over” delle loro posizioni in un altro contratto futures per un mese successivo, come normalmente viene fatto.
Di solito questo processo è relativamente semplice, ma questa volta ci sono pochissime controparti che acquistano dagli investitori i quali, per evitare il materiale acquisto (!), sono stati costretti a svendere i loro contratti in essere.
Lo spazio di stoccaggio a Cushing in Oklahoma si sta riempiendo rapidamente.
Le raffinerie lavorano molto meno greggio del normale, per cui centinaia di milioni di barili sono confluiti in impianti di stoccaggio in tutto il mondo. I commercianti hanno noleggiato navi solo per ancorarle e riempirle con il petrolio in eccesso. Un record di 160 milioni di barili si trova nelle petroliere di tutto il mondo!
Molti investitori, nell’acquisto dei loro contratto, potrebbero essere stati fuorviati da quello che sembrava essere un prezzo del petrolio molto basso e non hanno considerato la scadenza mensile dei contratti futures.
Anche se più di una settimana fa in Arabia Saudita e in Russia si è deciso di tagliare la produzione di 9,7 milioni di bbl/d, non si è ridotta la sovra produzione globale.
Dall’inizio dell’anno i prezzi del petrolio Brent sono crollati di circa il 60% , mentre i futures statunitensi sul greggio sono scesi di circa il 95%, livelli ben al di sotto dei costi necessari per molti perforatori di scisto. Questo ha portato ad un arresto delle perforazioni e a drastici tagli alla spesa del settore.
I deboli dati economici globali mettono sotto pressione anche i prezzi! L’economia tedesca è in grave recessione ed è improbabile che la ripresa sia rapida a causa del prolungamento delle restrizioni legate al coronavirus, che potrebbero rimanere in vigore per un periodo prolungato, come dichiarato dalla Bundesbank il 20 aprile.
Nel frattempo, le esportazioni giapponesi sono diminuite al minimo degli ultimi quattro anni, incluso il mercato automobilistico.
Le maggiori compagnie del Nord America sono stati concordi nel dichiarare fosche prospettive economiche nel prossimo futuro.
Il Canada, il quarto produttore mondiale di petrolio, ha iniziato a frenare la produzione, ma gli analisti dicono che i tagli più consistenti dovranno ancora arrivare.
Anche la Russia, attraverso il suo ministero dell’energia, ha programmato un’ulteriore riduzione di produzione del greggio di circa il 20% rispetto ai livelli medi di febbraio.