Oggi ho avuto un’interessante conversazione con una persona circa il regime totalitario che si sta diffondendo in Italia e non solo.
La persona mi confuta l’idea di essere in un regime poiché ciò che accade oggi non può essere paragonabile a ciò che accadeva agli inizi del ‘900.

Eppure oggi assistiamo allo scempio della Costituzione e , come allora, dei diritti naturali. Lo vediamo ad esempio con l’imposizione di un green pass o con l’imposizione di grotteschi coprifuoco, che poco hanno di sanitario e molto di dittatura. Fortunatamente una parte della popolazione non è disposta ad accettare l’imposizione di un regime.
Viene naturale fare dei parallelismi con i regimi di inizio ‘900, ma è giusto sottolinearne anche le differenze.
Prima di tutto un’analisi sulla distribuzione geografica di questa nuova dittatura. Le dittature novecentesche riguardavano singole nazioni. Oggi la dittatura tende ad essere globale, almeno nel mondo occidentale, anche se, fortunatamente, con delle sacche di resistenza.
Quindi, mentre nel passato le persone in disaccordo con un regime, dal punto di vista ideologico, avevano la possibilità di spostarsi in altri paesi dove potersi esprimere e vivere la propria libertà politica, ideologica e religiosa, oggi tutto questo molto è più difficile perché non saprebbero dove andare, vista la globalizzazione della dittatura.
Quello che invece accomuna i due periodi è ravvisabile in una serie di fattori.
Come in tutte le dittature, anche in questa è rinvenibile una base ideologica, sintetizzabile con il concetto di “transumanesimo” e che segnerà il passaggio al “grande reset”.

Si vuole sovvertire la definizione di “essere umano” e dargli una nuova accezione funzionale ad un potere di pochi che lo controllano e gli elargiscono “diritti finora inalienabili dell’essere umano stesso”
La vita del “transumano” sarà incentrata sul “tecnicismo produttivo”, umani come polli in batteria che prestano il proprio corpo (del quale non sono più padroni), esseri senza pensiero, senza identità sessuale né radici culturali, capacità di discernimento e libero arbitrio.
Il braccio armato del transumanesimo è formato da un’elitè di “esperti” cooptati dai centri di potere che vogliono imporci una tecnocrazia di tipo sanitario. Potremmo chiamare tutto questo anche “scientocrazia”.
Chi non si adegua al nuovo regime tecnosanitario diventa un “untermensch”, cittadino di rango inferiore, che non deve avere i diritti che spettano agli “unti”, ai “salvati”, che hanno aderito fideisticamente al nuovo ordine sociale, come è stato ribadito più volte da vari potentati.

Da ultimo ricordiamo le parole di Mario Draghi che afferma che, solo dopo che avrà obbedito alle imposizioni, “l’untermensch” potrà riacquistare, per un certo periodo di tempo (peraltro non determinato, visto che i termini vengono cambiati in ogni momento) i diritti negati.

Riflettendo su quanto detto nella conversazione citata sopra e riflettendo anche su queste considerazioni, posso sicuramente affermare che questa dittatura non può essere paragonabile con quelle dello scorso secolo, perché questa sarà una dittatura peggiore.