Come anticipato analizziamo in questo articolo il ruolo che le opzioni hanno svolto nell’ambito delle operazioni di GameStop. Questo si aggiunge all’effetto short squeeze visto nel precedente articolo.
Un altro pezzo della trama che questa storia ci racconta è come gran parte del trading di GME e altri nomi come AMC Entertainment (AMC) e BlackBerry (BB) si svolga, effettivamente, nel mercato delle opzioni.
Le opzioni call sono contratti che danno il diritto di acquistare il titolo sottostante ad un determinato prezzo (prezzo di strike) fino alla data di scadenza, come abbiamo spiegato in articoli precedenti …
Il vantaggio dell’acquisto di opzioni long call è quello di poter usufruire dellaleva finanziariae di operare con un capitale minimo, fattore che consente l’operatività anche da parte di piccoli traders. Il massimo che può essere perso è il premio pagato per le longcall.
Quando i piccoli traders al dettaglio acquistano le long call, sono i market maker a venderle. I market maker non vogliono accollarsi il rischio delle short call, quindi utilizzano una tecnica definita delta hedging.
Che cos’è un delta hedging e perché è importante in una short squeeze.
Un’operazione di delta hedging su una operazione long call richiede ai market maker di acquistare azioni. E a causa della natura delle long call, quando il prezzo delle azioni sottostanti sale, i market maker devono acquistare più azioni per rimanere coperti.
Potremmo chiamare tutto ciò call option squeeze.
Il problema è che questi interventi sul mercato non avvengono in base a cambiamenti dei fondamentali dei titoli ma sono operazioni finalizzate unicamente alla speculazione finanziaria.
Le società di intermediazione sono molto preoccupate per la volatilità di queste operazioni, poiché sanno che potrebbero affrontare perdite se i clienti non sono in grado di coprire le posizioni. Ora stanno limitando le posizioni che possono essere adottate in alcuni di questi titoli.
Il 28 gennaio 2021, l’oscillazione del prezzo delle azioni GameStop variate in intraday da oltre 483 a sotto 112, ha indotto l’introduzione di una limitazione delle posizioni consentite nell’acquisto di società coinvolte.
Sono queste le dinamiche da tenere sotto controllo da parte dei brokers.
Approfondiremo le opzioni nella rubrica ad esse dedicata in successivi articoli…
Utilizzare le opzioni nel trading giornaliero può sembrare un’attività molto complessa e al di fuori della portata per la maggior parte dei traders, ma se ne comprendiamo il funzionamento potranno rivelarsi uno strumento di cui sarà difficile fare a meno.
Nei nostri portafogli, in genere, abbiamo diverseclassi di assets. Ad esempio azioni, obbligazioni, ETF, valute; le opzioni sono un’altra classe di queste attività e, se utilizzate correttamente, offrono diversi vantaggi rispetto ad altri strumenti.
Alcuni concetti base:
Le opzioni sono un contratto che dà all’acquirente il diritto (sia chiaro: non l’obbligo!) di acquistare (nel caso di una call) o vendere (nel caso di una put) l’attività sottostante ad un prezzo specifico ad una data determinata oppure entro una certa data.
Le possiamo utilizzare sia al fine di speculare oppure come gestione del rischio.
Le opzioni sono efficaci per cogliere diversi obiettivi come, ad esempio, generare un extra reddito dalle azioni detenute, ma non dobbiamo dimenticare che la loro efficacia è legata ad un grado di rischiosità tale da azzerare il capitale investito. A conferma di quanto affermato i brokersstessi richiedono ai propri clienti una specifica sottoscrizione sulla conoscenza del grado di rischio a cui si espongono.
Opzioni come derivati
Le opzioni appartengono al più ampio gruppo di titoli noti come “derivati”. Si chiamano così perché il loro valore “deriva” da quello di un altro asset, che può riferirsi ad azioni, futures , swap e altro.
Opzioni Call e Put
Un’opzione Calldà al titolare il diritto di acquistare un’azione e un’opzione put dà al titolare il diritto di vendere un’azione.
Con le opzioni abbiamo quattro possibilità:
Acquistare o vendere opzioni Call
Acquistare o vendere opzioni Put
Le persone che acquistano opzioni sono chiamate “holders” mentre coloro che le vendono sono chiamati “writers”.
Gli holders di opzioni call e put non hanno obblighi ai successivi di acquisto o vendita. Hanno acquistato la facoltà di scegliere.
All’opposto, call e putwriters hanno l’obbligo di comprare o vendere se l’holder esercita il suo diritto/facoltà.
Perché utilizzare le opzioni
Speculazione
La speculazione è una scommessa sulla direzione dei prezzi futuri. Uno speculatore potrebbe pensare che il prezzo di un titolo aumenti, sulla base delle sue analisi fondamentali o analisi tecniche, alle quali abbiamo già accennato e che potrete trovare ai link indicati.
Uno speculatore potrebbe decidere di acquistare un titolo oppure acquistare un’opzione call sul titolo stesso.
La scelta potrebbe essere interessante poiché il costo dell’opzione è una frazione del costo del titolo stesso.
Hedging
Le opzioni sono state ideate per scopi di copertura delle posizioni. Possiamo definirle una sorta di “mini polizza assicurativa”, detta, appunto, hedging.
Funzionamento delle opzioni
Nella valorizzazione dei contratti di opzione, si deve tener conto delle probabilità di futuri andamenti del prezzo del titolo collegato. Più è probabile che si verifichi l’evento atteso, più costosa sarà l’opzione che trae profitto da quell’evento. Ad esempio, un valore di call sale man mano che il titolo sottostante sale.
Più ci si avvicina alla data di scadenza del titolo, meno valore avrà un’opzione legata a quel titolo. Questo perché le possibilità di un movimento dei prezzi nel titolo sottostante diminuiscono man mano che ci avviciniamo alla scadenza. Se si acquista un’opzione “out of the money” con scadenza ad un mese, e il titolo non si muove nella direzione auspicata, questa perderà valore ogni giorno che passa. Dal momento che il tempo è un componente del prezzo di un’opzione, un’opzione con scadenza a un mese avrà meno valore di un’opzione con scadenza maggiore, a parità di altri fattori. In pratica il trascorrere del tempo produce un decadimento del valore dell’opzione.
La volatilità del titolo è anch’essa un componente del prezzo di un’opzione. Maggiori oscillazioni di prezzo aumenteranno le probabilità che si verifichi un evento. Pertanto, maggiore è la volatilità, maggiore è il prezzo dell’opzione-
Di solito nelle borse statunitensi si usa un contratto di stock option, cioè è la possibilità di acquistare o vendere in blocco lotti di 100 azioni; quindi si rende necessario moltiplicare il premio di contratto per 100 al fine di ottenere l’importo totale che si dovrà spendere per acquistare, ad esempio, una call.
Tipi di opzioni
Opzioni americane ed europee
Le opzioni americane possono essere esercitate in qualsiasi momento tra la data di acquisto e la data di scadenza. Le opzioni europee, viceversa, possono essere esercitate solo alla loro data di scadenza. La distinzione tra opzioni americane ed europee non ha nulla a che fare con la geografia, ma solo con il diritto di esercizio.
Vi sono poi altri tipi di opzioni che però esulano da una trattazione introduttiva come questa.
Opzioni Scadenza & Liquidità
Le opzioni possono anche essere suddivise in categorie in base alla durata. Le opzioni a breve termine sono quelle che scadono generalmente entro un anno. Le opzioni a lungo termine, con scadenze superiori a un anno, sono classificate come titoli a lungo termine o LEAP.
Piccolo glossario dei termini
Volume esprime il numero di contratti di una particolare opzione che sono stati negoziati durante l’ultima sessione.
Il prezzo “bid” è il prezzo al quale il “mercato” desidera acquistare una particolare opzione.
Il prezzo “ask” è il prezzo al quale il “mercato” desidera per vendere una particolare opzione.
L’Implied Bid Volatility può essere pensata come la futura incertezza della direzione e della velocità dei prezzi. Questo valore viene calcolato da un modello di prezzo delle opzioni, come il modello Black-Scholes, e rappresenta il livello di volatilità futura prevista in base al prezzo corrente dell’opzione.
L’Open Interest indica il numero totale di contratti di una particolare opzione che sono stati aperti durante la sua durata. Gli open interest ovviamente diminuiscono con la chiusura delle operazioni aperte.
Il Delta può essere considerato come una probabilità. Ad esempio, un’opzione a 20 delta significa che gli viene attribuita il 20% di probabilità di scadere in-the-money. Delta misura anche la sensibilità dell’opzione alle variazioni immediate dei prezzi del sottostante.
Gamma è la velocità in cui l’opzione si muove in o out-of-the-money. Gamma può anche essere considerato come le variazioni del delta.
Vega è un Greek value che indica l’importo in base al quale il prezzo dell’opzione dovrebbe cambiare in base a un cambiamento di un punto nella volatilità implicita.
Theta è il Greek value indica quanto valore un’opzione perderà con il passaggio di un giorno.
Strike price è il prezzo al quale l’acquirente dell’opzione può acquistare o vendere il sottostante se sceglie di esercitare l’opzione.
Combinando le possibilità esposte sopra possiamo ottenere diverse strategie, ad esempio, Long su Call e Put,Spread, Butterflies. Di queste e altre strategie tratteremo in seguito.
Conclusione
Le opzioni non sono difficili da capire una volta che si afferrano i concetti di base e possono fornire opportunità se utilizzate correttamente ma, nel contempo, se utilizzate in modo non corretto, possono essere estremamente dannose.
Gli ultimi due mesi hanno incluso un sacco di momenti del tipo “beh… non l’ho mai visto prima”.
Anche in un ambiente di professionisti, tuttavia, probabilmente l’evento più inaspettato è stato vedere il prezzo del petrolio scendere in territorio negativo.
Cerchiamo di capire come questo può accadere.
Un contratto “Forward” è un accordo tra due parti per scambiare un’attività con un determinato prezzo in una determinata data futura. “Futures” è semplicemente il termine per un forward che opera in borsa.
Ci sono prove che alcune versioni di contratti tipo forward esistono già da centinaia di anni. E’ facile capire la loro importanza per acquirenti e venditori di beni, come le materie prime agricole, che vorrebbero ridurre l’incertezza sui prezzi futuri. Un esempio? Per un produttore di pasta alimentare sarà molto più semplice procedere ad un suo piano industriale sapendo che il prezzo della materia prima sarà fissato a priori, senza rischi di perdite sul prezzo. Dall’altra parte, il fornitore di materia prima saprà sin da subito che il suo prodotto avrà una certa collocazione e remunerazione.
I futures negoziati in borsa hanno il vantaggio di avere già fissati da subito i termini dei contratti, su quantità, date e opzioni di consegna. In questo modo ogni partecipante al mercato non deve negoziare ogni singolo termine per ogni transazione.
Questo tipologia di contratto, concordato in anticipo rispetto al momento della scadenza dello stesso, comporta una continua oscillazione dei prezzi del sottostante, dalla data di stipula del contratto alla data della sua scadenza. Queste oscillazioni sono state osservate dagli speculatori i quali hanno pensato di “approfittare” di queste variazioni ed entrare con delle loro operazioni, autonome rispetto alle parti del contratto base, e “scommettere” su queste oscillazioni.
La stragrande maggioranza dei contratti futures sulle materie prime che vengono scambiati non si traduce quasi mai nella consegna fisica dell’oggetto sottostante. La maggior parte degli speculatori approfitta della variazione dei prezzi mentre i contratti sono ancora in essere, ma poi chiudono le loro operazioni uscendo prima della loro scadenza.
Queste transazioni un tempo avvenivano in “open-outcry” di persona, ma ora si realizzano quasi esclusivamente nei mercati elettronici – aggiungendo una grande efficienza e una trasparenza istantanea dei prezzi per i trader e gli investitori di tutto il mondo.
Negli anni ’70 il Chicago Board of Trade e il Chicago Mercantile Exchange hanno aggiunto contratti a termine su strumenti finanziari come le obbligazioni, le valute e gli indici azionari, molti dei quali sono stati regolati con pagamenti in contanti piuttosto che con la consegna fisica del sottostante. Sembrerebbe quasi che i “futures” siano assimilati a delle scommesse!
Nel 2008 il CME ha acquistato il New York Mercantile Exchange (NYMEX), aggiungendo alla sua offerta un portafoglio di futures energetici e prodotti di opzioni, compresi i contratti WTI di riferimento.
Le stanze di compensazione della borsa raccolgono i depositi di margine da tutti i partecipanti, prima di consentire loro di negoziare. Poi agiscono come controparte de facto tra tutti gli acquirenti e i venditori, garantendo che la solvibilità di una data controparte non sia mai un problema. Ogni giorno rivalutano ogni conto per essere certi che tutti i partecipanti possano soddisfare i loro obblighi finanziari nei confronti del mercato. Con la stanza di compensazione che funge da compratore per ogni venditore e viceversa, ogni operatore ha la garanzia di ricevere il denaro che gli spetta.
Nonostante il fatto che la maggior parte dei traders non intenda mai prendere o fornire la consegna, la possibilità di un effettivo scambio di beni è il fondamento di questi mercati. Lo scambio specifica uno o più luoghi in cui i venditori possono consegnare i loro beni e dove gli acquirenti sono tenuti a prendere accordi per immagazzinarli o trasportarli via.
Per i partecipanti al mercato che non hanno relazioni che permettano loro di trasportare o immagazzinare merci fisiche, questi costi si sommano rapidamente e riducono altrettanto rapidamente i profitti apparenti di un’operazione a termine, trasformandoli invece in un’enorme perdita.
Tra i molti fattori che hanno causato il movimento dei prezzi aberrante di questa settimana, il problema della consegna sembra aver avuto il maggiore impatto. È stato riferito che tutte le aziende che possono essere impiegate per il trasporto o lo stoccaggio del petrolio greggio in Texas e Oklahoma erano a pieno regime e non accettavano nuovi clienti.
Improvvisamente, i traders che erano in acquisto sui contratti a termine di maggio, di prossima scadenza, si sono trovati di fronte alla possibilità di essere costretti ad accettare la consegna fisica. Alcuni di loro erano disposti a chiudere le posizioni addirittura ad un prezzo negativo. Stavano pagando per il privilegio di non possedere un bene.
I dirigenti della CME avevano chiarito in precedenza che i prezzi dei futures potevano in realtà avrere un valore negativo, anche se non era mai successo prima. Per un breve periodo, questo è esattamente ciò che è successo e a un giorno dalla scadenza. Il contratto WTI di maggio ha chiuso a -37,63 dollari al barile.
Ma c’è di più! Dopo aver liquidato le negoziazioni a prezzi negativi, l’ECM ha annunciato che sarebbe stato possibile negoziare anche le opzioni con un prezzo d’esercizio negativo. Ha perfettamente senso. Se un determinato prezzo è possibile per un contratto a termine, è ragionevole che alcuni partecipanti al mercato vogliano negoziare opzioni a questi strike.
Si tratta inoltre di una complicazione davvero bizzarra.
Immaginate la meccanica di un’opzione put con un prezzo d’esercizio negativo. In teoria, si potrebbe vendere e riscuotere un premio in qualunque momento. Poi, alla scadenza l’acquirente si terrebbe il premio raccolto o eserciterebbe l’opzione, riceverebbe 1.000 barili di greggio WTI e un pagamento in contanti per l’ammontare dello strike dell’opzione.
Voglio essere assolutamente chiaro sul fatto che non sto consigliando a nessuno di vendere nudo il petrolio. Le suddette questioni relative al prezzo di stoccaggio e di consegna potrebbero facilmente cancellare tutti i potenziali profitti e trasformare la trade in una grande perdita.
Alcune precisazioni per chi opera con le opzioni:
Fondamentalmente, le negoziazioni di opzioni si riducono ad alcune semplici decisioni. Quanto pago (o vengo pagato) per entrare nella posizione? Quali sono i miei diritti o le mie responsabilità? A quali attività o pagamenti avrò diritto (o devo) durante la vita del trade?
In periodi insoliti come quelli che stiamo vivendo in questo momento, esaminare i potenziali rischi e benefici delle operazioni di trading di opzioni può essere un esercizio molto interessante. Ricordatevi però di fare molta attenzione prima di fare trading. Quando qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è.