La lezione del 2007. Impariamo dalle crisi economiche passate per capire la crisi che verrà…
Presto affronteremo una spaventosa crisi economica scaturita dalle scellerate soluzioni prese e “non prese” dai decisori pubblici. Il debito pubblico è salito alle stelle e l’economia ha già subito pesanti contraccolpi. La soluzione a tutto questo? La vedremo a breve, per ora ricordiamo come si sono comportati i media e i politici nell’affrontare la crisi del 2007 …

Le ideologie hanno bisogno di agitare uno spettro alle masse, un nemico contro cui far fronte e contro il quale occorre compattarsi.
I nemici dei fascisti sono i comunisti, e quelli dei comunisti? Ovviamente i fascisti.
Oggi tutti abbiamo un nemico invisibile, il mortifero virus portato dai negazionisti del salvifico siero.
E per i fautori del neoliberismo? Per loro il nemico è lo Stato, ma dal momento che non possono dirla come vorrebbero, ecco che incaricano una serie di giornalisti prezzolati che, fingendosi amici del popolo, si scagliano contro la “casta” che è per sua natura corrotta. La prova che essi forniscono? Semplice! Una incontrollata spesa pubblica improduttiva che ha prodotto un debito pubblico cattivo, perché si, cari signori, il debito pubblico è come il colesterolo, c’è quello buono e quello cattivo. Ovviamente il debito pubblico “cattivo”, figlio di casta, cricca e corruzione, è l’origine di tutti i mali e dell’annosa e infinita crisi italica!

Cosa si deve fare secondo questi signori? Semplice! Occorre ridurre il ruolo dello Stato nell’economia.
Ovviamente questo messaggio potrebbe far muovere due neuroni all’elettore medio e allora gli spin doctors preferiscono urlare dai loro giornali e dalle loro trasmissioni a pensiero unificato “dobbiamo tagliare la spesa improduttiva!”.
Ovvio, se è improduttiva dobbiamo tagliarla! Tagliandola colpiremo a morte il nemico pubblico numero 1: il debito pubblico!
Affermazioni banali per persone addormentate da anni di propaganda a reti unificate!

Dopo anni di istigazione all’odio sociale su quella fetta di cittadini convinta di essere l’unica a lavorare e a pagare le tasse, i giornalisti del “debito pubblico brutto e cattivo, perché generato dalla casta corrotta”, hanno facilmente gioco sui livorosi cittadini… e questi votano e voteranno qualsiasi cosa che si presenti come antipolitica; sia questo un partito, anzi un movimento guidato da un guitto, oppure una riduzione dei propri rappresentanti in parlamento.
Ora, nessuno vuole negare che il debito pubblico debba essere tenuto sotto controllo. Questo è ovvio!
Ma …. Siamo proprio sicuri che il debito pubblico sia stata la causa della crisi? I dati lo smentiscono. All’inizio della crisi del 2007, su cinque paesi colpiti, i famigerati PIIGS, tre avevano il debito pubblico in calo (Irlanda, Italia e Spagna), uno lo aveva stazionario (Grecia) e solo il Portogallo lo aveva in crescita.

La lettura dei dati offre un’altra spiegazione. Dall’entrata nell’euro, avvenuta nel 1999, allo scoppio della crisi del 2007, in ognuno di questi era esploso il debito privato, con aumenti dai 31 punti di Pil vedi Italia ai 98 punti di Pil di Irlanda e Spagna.
La crisi di debito pubblico è stata innestata dal dissesto finanziario del settore privato, attraverso gli interventi di salvataggio delle banche con soldi pubblici e attraverso il crollo dei redditi privati e quindi delle entrate fiscali. Casta, corruzione, evasione sono certo da combattere, ma cosa c’entrano con questa dinamica?
Ora il debito pubblico è salito al 160% … aspettiamoci anni di “macelleria” sociale … mentre siamo impegnati a giocare alle Regioni colorate e alle mascherine salvifiche …