E’ possibile una comunità di uomini senza volto? …

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Si può costruire una comunità su persone che abbiano sempre il volto coperto?

Riusciremo a mantenere tutta la nostra integrità e identità di esseri umani, necessitati del rapporto con l’altro, se rinunciamo a mostrare il nostro viso?

Sono domande alle quali dobbiamo dare una risposta ora che il legislatore ci impone di vivere a volto coperto.

Il volto ci rende unici, ci rende umani e ci distingue gli uni dagli altri.

Noi siamo anche i nostri volti, il nostro rapporto con l’altro è sempre mediato dal riconoscimento del volto, la relazione con l’altro è sempre una relazione da volto a volto.  Coprire il volto significa negare la relazione con l’altro, significa ricordare sempre che l’altro deve essere percepito come una minaccia alla nostra integrità fisica ed, in ultima analisi, una minaccia mortale dalla quale occorre distanziarsi.

I nostri capi politici desiderano una società composta da individui solitari, un divide, fino all’ultimo partecipante della comunità, et impera.

E’ la negazione della comunità umana sacrificata sull’altare delle divinità terapeutiche.

 Ecco perché non può esserci società di individui dal volto coperto.

 L’umanità col volto coperto perde per sempre la propria apparenza, si disumanizza e diventa una massa di “non individui” indistinguibili tra loro.

Una pura entità che deve mantenersi a distanza di sicurezza, pena una morte fisica, forse, o sociale, sicuramente.

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